Spedizione gratuita per ordini superiori a 50 CHF

Segna qualcosa di speciale sul tuo calendario ogni anno

9 min read

Share on:
icon--facebook icon--linkedin icon--pinterest

Quante volte capita di ricordarci cosa abbiamo fatto l'anno scorso o gli anni precedenti oggi, o in un determinato mese? Non spesso. Un momento indimenticabile che ho segnato sul mio calendario è stato quando mi sono unita al team di LaMunt quest'estate. La prima cosa che il mio team mi ha detto è stata: ‘ti porteremo a fare un trekking in Alta Badia per il nostro primo shooting’. Niente male.

Mi sono trasferita in Alto Adige due anni fa, e piano piano ho scoperto le montagne. Quando il mio team - due donne innamorate della montagna, e che sono cresciute circondate dalle montagne - mi ha detto che saremmo salite su una vetta, ho capito che facevano sul serio. Sono cresciuta a Berlino, dove di montagne non c'è neanche l’ombra. Ciò nonostante ho sempre amato la vita all'aria aperta, e ho trascorso incredibili vacanze sul Mar Baltico dai miei nonni, dove facevo windsurf, equitazione, pattinaggio sul ghiaccio e trekking.

...ma qui in Alto Adige, ho imparato rapidamente che in montagna ci vogliono diverse capacità, che la natura lassù è davvero selvaggia...Così, mentre stavo cercando di prepararmi mentalmente al meglio per la mattina di agosto, ci siamo alzate nel bel mezzo della notte per salire sul Gran Cir a vedere l'alba. Il mio timore era soprattutto come affrontare le vertigini, che ho iniziato ad avere quando avevo trent’anni, e che prima di allora non avevo mai provato. Nei primi vent’anni della mia vita, infatti, avevo persino fatto bungee jumping - 125 metri di caduta libera - e mi era piaciuto un sacco.

La sera prima, quando siamo arrivate e ho visto le montagne avvicinarsi, ho pensato soltanto – ‘vivi la vita a tutta e non avere paura, altrimenti ti perderai un bellissimo momento’. L'unica cosa che non mi permetto mai, infatti, è rimuginare sulle cose. Fare trekking con il mio team e i nostri fotografi e videomaker, tutti cresciuti su queste montagne magnifiche, per me significava imparare qualcosa di nuovo e crescere.

Era ancora notte quando siamo arrivati al parcheggio al passo Gardena da dove siamo partiti con destinazione Gran Cir. In lontananza, sulla montagna, intravedevamo le frontali di alcuni alpinisti che stavano salendo. C'era una luna piena magnifica, ma onestamente riuscivo a concentrarmi solo sui miei passi, il che era un bene perché almeno non pensavo alle vertigini.

Tutti mi dicevano che la via ferrata che stavamo facendo era per principianti, ma quando ho iniziato a salirla non mi è sembrata così banale... Presto ho smesso di pensare ai miei passi e ho semplicemente continuato a muovermi, fidandomi del mio corpo, delle mie scarpe e della nostra meravigliosa guida, Barbara, che era proprio davanti a me. Lei ha continuato a incoraggiarmi e a spiegarmi i passaggi che dovevo affrontare, esattamente quello di cui avevo bisogno. Non riuscivo a parlare e mi concentravo solo sui miei movimenti. Mi sentivo così presente come non mi capitava da anni. Abbiamo raggiunto la cima del Gran Cir (2.592 metri) verso le 5 del mattino, proprio mentre il sole stava iniziando lentamente a sorgere… Uno spettacolo che mi ha lasciata senza fiato. Eravamo tutti felici di aver fatto in tempo a vedere sorgere il sole. In cima ci siamo goduti il momento (cercando di stare al riparo dal vento) e i primi raggi di sole. La vista era davvero eccezionale: si vedevano tutte le bellissime valli intorno, a perdita d’occhio. La nostra guida e il mio team non vedevano l’ora di indicarmi i nomi delle vette dello skyline. A sud si ergeva il gigantesco massiccio del gruppo del Sella, che copriva quasi metà dell'orizzonte. A sud-ovest, si vedeva invece il magnifico Langkofel / Sassolungo. Dietro di esso, scorgevamo anche il massiccio dello Sciliar / Schlern. Sul lato settentrionale e orientale davanti a noi, c’era l'intero Geisler-Puez. È stato davvero magico partire al buio e godere poi della bellezza delle Dolomiti.

Durante la discesa, finalmente potevo vedere dove mettevo i piedi e le mani, ogni pietra, e mi sono accorta che non era poi così complicato come mi era sembrato all’andata. La parte più impegnativa è stata riuscire a controllare la mia mente. Non si tratta di una via ferrata tecnica, se si desidera provarla per la prima volta, o se si cerca una via ferrata panoramica da aggiungere alla propria lista, la consiglio vivamente.

Ma la parte più stimolante, anche meglio della vista straordinaria, è stata la consapevolezza di essere riuscita a spingermi oltre, essere stata capace di superare i miei limiti. Quando ho capito fin dove potessi arrivare ho provato una grande soddisfazione e un senso di realizzazione. Poi ho pensato: ‘perché non avevo mai osato farlo prima?’

Le lezioni che mi sono portata a casa da questa avventura con il mio team sono state:

• È importante essere ben preparata sia fisicamente che mentalmente, in montagna non si scherza.

• Si deve essere concentrati e consapevoli dei propri limiti. È meglio non pensare a quanto tempo manca o che non si è in grado di salire fino in cima, ma procedere al proprio ritmo, passo dopo passo. È stato fantastico realizzare che potevo applicare questo insegnamento anche a molti altri aspetti della vita.

•‘fai a modo tuo’. Non c'è nulla di sbagliato nell'andare al proprio ritmo e molto probabilmente ti piacerà di più quello che fai se vai avanti così

... ho anche capito quanto sia importante inserire qualcosa di speciale nel proprio calendario ogni anno. Quando siamo tornati al parcheggio, osservando il Gran Cir dal basso, pensavo che ci sono talmente tante cose che sfuggono al nostro controllo (come ci ha purtroppo dimostrato questo periodo di pandemia) che l’unica cosa che possiamo fare è segnare sul nostro calendario alcuni passaggi "che definiscono l'anno": momenti che ci fanno crescere e che creano dei ricordi memorabili. Le nostre vite sono scandite da riunioni e appuntamenti che riempiono le nostre agende, e per questo è importante dare la giusta priorità a qualcosa di grande solo per sé stessi. Potrebbe essere una montagna speciale da scalare, oppure qualcosa di completamente diverso, quello che conta è che sia qualcosa di davvero unico.

Per favore inserisci i caratteri nel campo seguente.

I campi contrassegnati con * sono obbligatori.

Per favore contrassegnare la casella